Il perché della nostra presenza a Genova
L’Opera Don Guanella a Genova accoglie ragazzi in difficoltà, per offrire loro un ambiente sereno e familiare, stimolante per la crescita.
Breve storia
La presenza dei Servi della carità a Genova risale al 1951, quando la Congregazione acquistò l’immobile noto come Villa Doria dell’Olmo per realizzare una struttura di accoglienza per i religiosi in transito tra l’Italia e l’America Latina dove la congregazione stava sviluppando le proprie opere missionarie. Nell’arco di pochi anni la vocazione cambiò radicalmente e la casa divenne una comunità per ragazzi prima nella forma di Collegio poi nella forma più moderna di CEAS (Comunità Educativa Assistenziale ad alta intensità educativa e ad integrazione sociosanitaria (CEAS).
La comunità religiosa anima e guida la vita della Casa e l’erogazione dei servizi di accoglienza e socio-educativi per i minori, nell’ambito delle autorizzazioni al funzionamento e in regime di accreditamento e convenzionamento con diverse istituzioni liguri e non solo. La stessa comunità è in stretto rapporto con la Chiesa locale e sostiene alcune parrocchie della Diocesi genovese: i sacerdoti svolgono infatti il loro ministero nelle chiese del territorio.
Servizi presenti
La Casa dell’Angelo è organizzata in cinque servizi: quattro comunità per minori e una comunità diurna.
Le Comunità per minori accolgono 6 o 7 ragazzi, solo maschi; mentre nella Comunità Diurna sono presenti 10 ragazzi, maschi e femmine.
Collegati alla Casa ci sono inoltre due Alloggi giovani, uno di proprietà dell’Opera Don Guanella, nel quale vivono tre ragazzi tra i 18 e 23 anni e uno messo a disposizione da una parrocchia nel quale vivono un giovane 23enne e una mamma in difficoltà.
Pertanto i servizi residenziali contano 30 bambini e ragazzi, il servizio semiresidenziale conta 10 minori.
Il personale dipendente è suddiviso tra educatori e addetti ai servizi generali e alla cucina.
Gli educatori sono 15, di cui 10 assunti a tempo indeterminato e 5 assunti a tempo determinato; 5 sono uomini e 10 donne.
Il personale addetto ai servizi generali e alla cucina è composto da 5 dipendenti a tempo indeterminato e un dipendente a tempo determinato. Fra questi tre sono full time e tre sono part-time. Sono tutte donne. Due sono cuoche che si alternano tra la mattina e la sera e le altre sono addette alle pulizie, alla lavanderia e aiuto cuoche quando necessario.
Dicono di noi
«Vivo alla Casa dell’Angelo da quasi tre anni; sicuramente desidererei vivere con la mia famiglia a casa mia ma qui ho trovato una casa e delle persone che mi vogliono bene. Mi trovo bene e posso pensare al mio futuro» (Sandro).
«Posso riassumere tutto in poche parole: arrivi che sei piccolo, impaurito, spaesato, solo… vivi all’interno per anni, vedendo un mondo nuovo fatto di regole e ambizioni mai avute e mai volute. Trovi una casa, dei riferimenti affettivi, ma non sai se fidarti. Ti parlano di famiglia, ti affidi ma ancora non capisci tutto. Poi gli anni passano e grazie a questa esperienza tutto quello che ti è stato trasmesso esce fuori, ed esce in modo feroce, ti rendi conto che gli anni che pensavi di aver perso dentro una “galera” sono stati essenziali per essere la persona che sei oggi. Gli affetti che hai instaurato lì dentro, te li porti dietro tutta la vita» (Massimiliano, dai 14 ai 17 anni alla Casa dell’Angelo).
«Mio figlio è stato alla Casa dell’Angelo per 9 mesi, aveva 17 anni. Nonostante sia arrivata a conoscere la Casa dell’Angelo per vicende familiari dolorose, ho trovato in tutti gli operatori professionalità ma soprattutto umanità, che aiuta a credere in un futuro migliore per tutti. Potrei fare un romanzo per tutti ma per te [rivolgendosi all’educatore che ha seguito da vicino il figlio dopo l’esperienza alla Casa dell’Angelo] potrei arrivare alla Treccani» (Filomena).
«Da molti anni accolgo ragazzi della Casa dell’Angelo nel mio ristorante per aiutarli a capire com’è fatto il mondo del lavoro e della ristorazione. Sono giovani, un po’ incuriositi e un po’ spaventati. C’è che si capisce subito che non farà mai questo mestiere, mentre altri sono già diventati degli stimati colleghi. Che dire? Sono sempre ragazzi educatissimi e non li ho mai sentiti parlare male degli educatori che li seguono alla Casa dell’Angelo. È una realtà straordinaria, di quelle di cui vorresti far parte: quando sei alla Casa dell’Angelo respiri un’aria di famiglia e di serenità che neanche a casa tua la trovi così facilmente» (Mario, imprenditore).
Sogni per il futuro
Tanti sono i sogni per il futuro che vorremmo realizzare. Per quanto riguarda i locali interni, vorremmo rinnovare il mobilio delle camere dei ragazzi e del guardaroba, per rendere più funzionali e belli gli arredi ormai logori; rifare gli infissi della mansarda che hanno dei seri problemi di tenuta e isolamento; realizzare una sala musicale.
Per gli spazi esterni, occorre ristrutturare la stalla e sistemare l’area circostante per raccogliere le acque piovane, consolidare la strada e potenziare l’attività zootecnica.
Sul fronte degli impianti, è importante realizzare una centrale termica a biomasse e un pozzo per l’acqua sanitaria/tecnica e agricola.
Per quanto riguarda la nostra Cooperativa “Pane e Signore”, vorremmo realizzare una pizzeria da asporto/rosticceria a Sestri per favorire l’addestramento professionale dei ragazzi, il loro inserimento lavorativo e per sostenere la Cooperativa; inoltre è in progetto di avviare un punto vendita sempre a Sestri per gli ortaggi e le conserve, facendo quindi decollare l’attività di trasformazione e di produzione delle conserve. Vorremmo inoltre realizzare una stazione di raccolta e trasformazione del rifiuto verde urbano in biomasse per il riscaldamento della Casa.